J.K. Rowling
Il nome: J.K. Rowling, vi dice niente? Ricordate l’autrice della serie che narrava le avventure di un giovane mago? Era il lontano 1997 quando, la signora Joanne Rowling, pubblicò con l’allora semi sconosciuta casa editrice Bloomsbury, il suo primo romanzo: “Harry Potter e la pietra filosofale”.
Fu il caso letterario dell’anno. La serie completa conta sette volumi, per non parlare dei film che seguirono. La Rowling divenne in poco tempo la seconda donna più ricca del Regno Unito. Fu la realizzazione del sogno di molti scrittori.
Alcune settimane fa, mi sono imbattuto in un articolo online, postato su “RaiNews24”, in cui si parlava proprio di lei, J.K. Rowling.
Nell’articolo si parlava del romanzo di Robert Galbraith, un anonimo scrittore al suo debutto. Il romanzo era stato pubblicato nel mese di aprile e a luglio aveva venduto appena 1500 copie. Un buon risultato per un esordiente.
Ma quando la casa editrice decide di svelare che Robert Galbraith in realtà era lo pseudonimo di J.K. Rowling, in una sola mattinata, su Amazon, le vendite sono aumentate del 500.000% circa. Buffo non trovate? Quel libro era stato notato solo da un migliaio di persone ma, appena svelato chi fosse il vero autore, tutti sono corsi a comperarlo.
Miei cari scrittori emergenti, questo è quanto ci riserva la realtà. Se nessuno è disposto a puntare su i nuovi talenti, questi avranno sempre maggiore difficoltà ad affermarsi e finiranno per essere, sempre più, in balia di alcune case editrici “poco serie” che, con il loro operato, danneggiano l’immagine degli altri editori e la professionalità che c’era una volta nell’editoria.
Detto ciò, credo che noi, “signor nessuno”, possiamo fare ben poco per migliorare la situazione. Non ci rimane altro che: continuare a inseguire il nostro sogno, migliorare il nostro operato, nella speranza che un giorno, una casa editrice, pronta a scommettere seriamente sugli esordienti, noti il nostro lavoro.
L’importante è non arrendersi mai.
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